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"L'altra sera, invece, in un momento di abbandono confidenziale, mi ha confessato che vorrebbe realizzare il sogno di partecipare a un corso di scrittura creativa. Mi è venuta subito la voglia di ridere a creapapelle... e senza pensarci un attimo ho risposto che forse sarebbe dovuta essere lei a condurre un laboratorio. Non credo che Elena abbia bisogno che qualcuno le dica come scrivere o uniformarsi a quelle che sono le mode che imperano nel campo editoriale moderno. A me piace così com'è. Forse potrei definirla una scrittrice naif. Lei non è per nulla una di quelle scrittrici che si mettono a tavolino e progettano un racconto o un romanzo. Assolutamente no! Lei è un talento naturale, un musicista che non sa leggere uno spartito ma che suona mirabilmente qualsiasi strumento si trova per le mani. Lei ha soltanto il bisogno di esprimersi nel preciso istante in cui l'emozione si forma ed esplode. La sua stessa fragilità è il vero punto di forza che la sostiene. Una forza che quando irrompe, travolge, stravolge e trascina tutti con sé nel suo meraviglioso mondo fantastico, dove si nasconde la purezza de pensiero e svela la parte chiara e autentica della faccia della realtà."